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Horace RICHEBÉ (Algeri 1871-1964 Nizza)
Anemoni e mimose; Il porto di Marsiglia (due lati)
Olio su cartone pesante, fronte e retro (vecchi segni di taglio)
61 x 49 cm; 73 x 63 cm (con cornice)
Firmato "H. Richebé" in basso a destra; diverse etichette sul retro, tra cui una della mostra di Marsiglia (senza data)
Originario di Algeri, Horace Richebé studiò all'École des Beaux-Arts di Marsiglia, poi a Parigi, dove divenne allievo di Jean-Léon Gérôme. Espose al Salon di Parigi dal 1866. Dopo aver presentato le sue opere all'Esposizione Coloniale di Marsiglia nel 1906, ottenne una borsa di studio per studiare in Tunisia. L'accoglienza molto positiva delle sue opere presentate regolarmente al Salon di Parigi gli valse diversi premi. Nel 1924 fu nominato direttore dell'École des Beaux-Arts e curatore dei Musei di Arles. Nel 1926 fu nominato Cavaliere della Legion d'Onore.
Pittore di fiori, vedute di Marsiglia e scene orientaliste, l'artista non definì mai un genere preciso. Godendo di grande fama durante la sua vita, si affermò come pittore di nature morte e di colori. Tuttavia, due influenze sono spesso identificabili nella sua opera: quelle dei Fauves e dei Nabis.
L'opera qui esposta sorprende per la sua originalità. Presentata in una mostra marsigliese, datata tra il 1908 e il 1920, ci offre, da un lato, una veduta di natura morta con anemoni e mimose, mentre sul retro vediamo il porto di Marsiglia. Questi sono i due soggetti preferiti dall'artista. Ognuno è eseguito in modo diverso. I fiori, con i loro colori vivaci e brillanti, ci invitano a partecipare a un'intimità soffusa e calda. I diversi piani sono trattati con tinte piatte, come in un'opera di Pierre Bonnard. Questo è l'elogio tributato alle sue nature morte nel 1928: "Horace Richebé, senza cessare di essere moderno, ha riscoperto la tradizione, quella vera, intendo la tradizione classica. Qualche frutto, un piatto, una ceramica (...) gli bastano per creare l'atmosfera. Le sue tele (...) vanno oltre la cornice, evocano l'interno, la casa, l'anima delle cose. Si rivela un pittore dell'intimità insolito." (Le Petit Parisien, 21 novembre 1928, p. 4.) Il porto, da parte sua, è eseguito in modo più vivace e pennellato, il che ci ricorda, a sua volta, il fauve Charles Camoin.
Ref: 3WP7BFEH5Y