La bellezza del risveglio, olio su tela di Francesco Longo Mancini

Si trova sulla soglia di una trasformazione.
Una giovane donna, colta dall'esaltazione silenziosa che precede il suo primo ballo, sorride: non a qualcuno in particolare, ma a se stessa e a quel momento sospeso. L'aria intorno a lei vibra di aspettativa. Ha trovato l'abito giusto: quello che si adattava non solo al suo corpo, ma anche al suo io emergente. E sa che brillerà. Non più tardi, quando inizierà la musica, ma ora, già, in questa pausa prima della festa. Lei irradia luce. Non balla ancora, ma sa già che sarà la star della serata.
Il suo volto è il cuore vibrante della tela: completamente formato, luminoso, dipinto con una precisione intima che ci dà l'impressione di incontrare una persona reale. La sua espressione, a metà strada tra una sicurezza assertiva e una gioia tremante, ci attrae irresistibilmente. E da questo centro vitale, il mondo lentamente svanisce. L'immagine si dispiega: nella suggestione, nel movimento, nella luce.
Il suo abito non è semplicemente dipinto: sembra scolpito in tre dimensioni sulla tela. Le sue pieghe nascono da gesti istintivi e audaci, come se fossero nate direttamente dal lino grezzo. Lo sfondo e l'abito si fondono, ispirati dallo stesso respiro, dallo stesso slancio. Il pittore sembra lasciarsi andare, lasciando che sia l'emozione stessa a plasmare la forma.
In questa tensione tra maestria e abbandono, tra ritratto e atmosfera, Mancini evoca più di un semplice modello. Cattura uno stato, un passaggio, una tensione appena percettibile: quel fragile momento appena prima della rivelazione. La bellezza non risiede solo nell'abito, e nemmeno nel sorriso, ma in quella rara unione tra aspettativa e autoaffermazione. In questa silenziosa rivelazione.
Non è una scena effimera, ma un'immagine senza tempo. La gioia di questa giovane donna è personale, ma diventa universale. Il suo momento di grazia non è solo suo: è anche nostro.
Questa è la bellezza del risveglio.
Questo dipinto riecheggia anche altri grandi ritrattisti dell'intimo. Come John Singer Sargent, Mancini sa come la luce accarezzi la pelle e la seta e come un solo sguardo possa suggerire un'intera esperienza interiore. Ma laddove Sargent compone spesso con distaccata eleganza, Mancini ci avvicina di più, con una pennellata più libera e istintiva e con un calore più morbido e immediato. Lo spirito di Giovanni Boldini affiora anche nel movimento vorticoso dell’abito, nella calligrafia pittorica che anima la tela. Ma mentre Boldini abbaglia con il suo movimento e la sua brillantezza mondana, Mancini resta ancorato a qualcosa di più silenzioso e interiore. Il suo soggetto non è lo spettacolo, ma la rivelazione: la poesia discreta e la gioia profonda di una giovane ragazza in abito elegante, che sa già che sarà al centro dell'attenzione al ballo.
 

Ref: WD0AZACBHD