La Toeletta di Venere, Francesco Albani (Bologna 1578 - 1660) Seguace di
La Toeletta di Venere, Francesco Albani (Bologna 1578 - 1660) Seguace di
La Toeletta di Venere, Francesco Albani (Bologna 1578 - 1660) Seguace di
La Toeletta di Venere, Francesco Albani (Bologna 1578 - 1660) Seguace di
La Toeletta di Venere, Francesco Albani (Bologna 1578 - 1660) Seguace di
La Toeletta di Venere, Francesco Albani (Bologna 1578 - 1660) Seguace di
La Toeletta di Venere, Francesco Albani (Bologna 1578 - 1660) Seguace di
La Toeletta di Venere, Francesco Albani (Bologna 1578 - 1660) Seguace di
La Toeletta di Venere, Francesco Albani (Bologna 1578 - 1660) Seguace di
La Toeletta di Venere, Francesco Albani (Bologna 1578 - 1660) Seguace di
La Toeletta di Venere, Francesco Albani (Bologna 1578 - 1660) Seguace di
La Toeletta di Venere, Francesco Albani (Bologna 1578 - 1660) Seguace di
La Toeletta di Venere, Francesco Albani (Bologna 1578 - 1660) Seguace di
La Toeletta di Venere, Francesco Albani (Bologna 1578 - 1660) Seguace di
La Toeletta di Venere, Francesco Albani (Bologna 1578 - 1660) Seguace di
La Toeletta di Venere, Francesco Albani (Bologna 1578 - 1660) Seguace di
slider-bg
more images

Hai bisogno di ulteriori foto di questo oggetto?

La Toeletta di Venere, Francesco Albani (Bologna 1578 - 1660) Seguace di

XVII secolo
Luigi XIV
CONSEGNA
Da: 38066, Riva del Garda, Italia

Cambia il tuo indirizzo per ottenere una stima accurata dei costi di spedizione.

    Oggetto in vendita presso

    Guarda la galleria
    Questa descrizione è stata tradotta. Clicca qui per vedere l'originale

    La Toeletta di Venere

    Francesco Albani (Bologna 1578 - 1660) - Seguace di

    Olio su tela (64 x 96 cm. - In cornice 83 x 121 cm.)

    Il dipinto proposto, raffigurante la ‘Toeletta di Venere’, è attribuibile ad un maestro attivo tra XVII e XVIII secolo formatosi sugli esempi stilistici e compositivi del bolognese Francesco Albani (Bologna 1578 - 1660).

    Discepolo di Annibale Carracci, Albani contribuì notevolmente alla diffusione del classicismo bolognese, fornendone una interpretazione che, nell’ultima parte della sua carriera, suonò più idilliaca e compiacente al gusto più intimo dei committenti. È per tale ragione, infatti, che l’aspetto più intenso e produttivo della bottega dell'Albani va ravvisato nei dipinti mitologici come quello proposto, piuttosto che in quelli a tema religioso.

    La composizione in esame, in particolare, trae inspirazione dal dipinto commissionato nel 1621 da Ferdinando Gonzaga, sesto duca di Mantova, per la sua dimora ‘Villa Favorita’; dopo la morte del nobile, l’opera nel 1633 venne ceduta alla famiglia Medici di Firenze, per poi passare alle collezioni del Museo del Louvre a Parigi, dove si trova tutt’oggi (https://collections.louvre.fr/ark:/53355/cl010062295). [1]

    La tela mantovana appartiene ad un ciclo di quattro opere raffiguranti episodi della vita di Venere, qui immortalata mentre siede sulle rive di un lago di fronte a un meraviglioso palazzo e  si fa bella per sedurre Adone.

    Altre opere di riferimento sono la serie delle quattro stagioni realizzate per il principe Borghese alcuni anni prima (si veda la Primavera: https://www.collezionegalleriaborghese.it/opere/toletta-di-venere-la-primavera): anche in questo caso il tema sottostante delle opere si snodava intorno agli amori degli dei, ed in particolare della rivalità tra le due dee Diane e Venere, conflitto che riflette la lotta tra la virtù della castità e il vizio dell'amore sensuale: tale soggetto riscosse un enorme successo per i collezionisti dell’epoca.

    Il classicismo del Seicento proponeva opere d'arte idealizzate, eteree e idilliache, che si ispiravano ai grandi maestri del Rinascimento come Raffaello e Tiziano e trattavano spesso temi del repertorio antico e dalla mitologia classica.

    Nel nostro dipinto possiamo ammirare la bella Venere intenta a specchiarsi, seduta seminuda sul suo trono affiancata delle tre Grazie.

    La scena infine, ambientata in un rigoglioso giardino arricchito da fontane zampillanti con sculture ed architettura classiche, è costellata da una miriade di Cupidi alati ed amorini giocosi che animano la scena in modo disordinato, giocando con i frutti della terra, annunciando il risveglio della natura e l’arrivo della primavera.

    [1] Francesco Albani (Bologna, 1578 - 1660), La Toilette de Vénus (olio su tela, 2 x 2,5 m.)
    Musée du Louvre (URL museo https://collections.louvre.fr/ark:/53355/cl010062295)

     

    INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI:

    Il dipinto viene venduto completo di una piacevole cornice dorata del XIX secolo ed è corredato di certificato di autenticità e scheda iconografica descrittiva.

    Ci occupiamo ed organizziamo il trasporto delle opere acquistate, sia per l’Italia che per l’estero, attraverso vettori professionali ed assicurati.

    Qualora abbiate il desiderio di vedere questa od altre opere di persona, saremo lieti di accogliervi nella nostra nuova galleria di Riva del Garda, in Viale Giuseppe Canella 18. Vi aspettiamo!
    Contattateci per qualsiasi informazione o per organizzare un a visita, saremo lieti di rispondervi.

    Seguiteci anche su:

    https://www.instagram.com/galleriacastelbarco/?hl=it

    https://www.facebook.com/galleriacastelbarco/

    Ref: U34JPNF4RH

    Stato Ottimo
    Stile Luigi XIV (Dipinti di Genere, Nudi Stile Luigi XIV)
    Epoca XVII secolo (Dipinti di Genere, Nudi Epoca XVII secolo)
    Paese di origine Italia
    Artista Francesco Albani (Bologne 1578 - 1660) Suiveur de
    Larghezza (cm) 121
    Altezza (cm) 83
    Tempi di spedizione Pronto per la spedizione in 4-7 giorni lavorativi
    Localizzazione 38066, Riva del Garda, Italia
    Garanzia Antikeo per l'acquirente

    Il nostro impegni per acquistare in totale sicurezza