Grande tela dipinta ad imitazione di un arazzo, opera italiana del XVIII secolo

9.800
XVIII secolo
Luigi XIV
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Da: 78220, Viroflay, Francia

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    -Grande tela dipinta ad imitazione di un arazzo, opera italiana del XVIII secolo raffigurante un episodio dell'Antico Testamento (Mosè e il serpente di bronzo).

    - La scena rappresentata è tratta dalla storia di Mosè “Il Signore disse a Mosè: “Fatti un serpente ardente e ponilo sopra un'asta; chi è stato morso e lo vede, sopravvivrà». Mosè fece un serpente di bronzo e lo pose sull'asta; se qualcuno veniva morso da un serpente e guardava il serpente di bronzo, rimaneva vivo. (Numeri 21,8-9).
    Questo episodio si svolge durante il cammino del popolo ebraico sulla via della terra promessa. Al centro di un paesaggio con tende da campeggio, vediamo Mosè, a sinistra, in piedi, con le braccia tese, che mostra con la bacchetta il serpente di bronzo che ha appena innalzato sopra una croce, per comando di Dio, per scongiurare la peste.
    In questa vasta composizione si contrappongono due gruppi: a destra in primo piano, i figli d'Israele che avevano dubitato di Dio lottano contro i serpenti che li abbracciano; a sinistra, Mosè circondato dai supplici. Vediamo anche quattro figure umane emergere dalla cima della collina, al centro del dipinto, lo sguardo rivolto al serpente in segno di supplica.

    - Per la sua composizione, il pittore della tela che stiamo descrivendo si ispirò in gran parte all'affresco realizzato dal pittore manierista italiano Ferraù Fenzoni (Faenza, 1562-1645) per la Scala Santa di Palazzo Laterano a Roma. Una commissione che Fenzoni ricevette negli anni Ottanta del Cinquecento da Cesare Nebbia, il grande organizzatore artistico di papa Sisto V (1585-1590). Quest'ultimo affiderà a Fenzoni una delle decorazioni più importanti dello scalone: l'affresco del secondo pianerottolo, ancora oggi in atto, raffigurante Mosè e il serpente di bronzo.
    L'affresco del Fenzoni godette di grande popolarità, come testimonia un'incisione realizzata da Francisco Villamena pochi anni dopo nel 1597. Diversi musei hanno una copia di detta incisione nelle loro collezioni (il Museo delle Belle Arti di Budapest, il Metropolitan Museum, il British Museum, Museo d'arte di Boston).
    Partendo dall'opera di Fenzoni, il pittore della tela si è preso delle libertà scomponendo la composizione per includere altri gruppi di figure come la figura della donna con due bambini in primo piano a sinistra. Anche questa allegoria della carità è un recupero, deriva dall'opera di un artista italiano del XVII secolo come testimonia la stampa conservata nel gabinetto grafico dell'Accademia Carrara di Bergamo (Allegorie della Fede, Speranza e Carità).

    Gli accenti decorativi di questa grande tela sono così accompagnati da citazioni di opere del Rinascimento italiano reinterpretate in modo personale e creativo da un pittore del '700.

    -Questo tipo di pittura su tela appartiene ad una produzione tradizionalmente chiamata "arazzi dipinti" o "succo d'erba". Con questo nome si intendevano quadri imitanti arazzi e realizzati con colori di origine vegetale, ad acqua e senza alcuna preparazione, su tessuti tessili di lino o di seta.

    -Questa moda introdotta in Italia, probabilmente dalla Francia attraverso i pittori cartonniers (autori di modelli per arazzi), si diffuse a partire dalla seconda metà del 17° secolo in Italia.Questa tecnica del "succo d'erba nacque come alternativa all'arazzo perché era molto meno costoso e più veloce da realizzare.

    -Queste tele ebbero molto successo, soprattutto per ambientazioni teatrali e con chiese che incoraggiarono una vasta produzione di dipinti narrativi a tema religioso come quello che vediamo qui. Come gli arazzi, queste tele dipinte potrebbero funzionare come una serie di diversi pezzi per formare un impiccagione ed essere progettate per adattarsi a specifiche architetture religiose.
    Per la sua iconografia, molto probabilmente questo dipinto è stato esposto in un edificio religioso in occasione di cerimonie religiose. Flessibile, leggera, resistente, questo tipo di tela facilmente maneggiabile offriva la possibilità di una decorazione effimera molto pratica (sospesa per essere esposta poi arrotolata o piegata per essere riposta).

    - Sostanzialmente effimeri, di costo modesto rispetto ad altre opere d'arte più pregiate (arazzi, quadri), non hanno beneficiato di alcuna sistematica misura di conservazione. Questo spiega la loro rarità visto che gran parte della produzione di queste tele è ormai scomparsa.

    -La tela è foderata. Presentato così com'è, sono da notare strappi e macchie di umidità.

    Ref: LS15VNTZ3L

    Stato Come è
    Stile Luigi XIV (Arazzi Stile Luigi XIV)
    Epoca XVIII secolo (Arazzi Epoca XVIII secolo)
    Paese di origine Italia
    lunghezza (cm) 345
    Altezza (cm) 189
    Tempi di spedizione Pronto per la spedizione in 4-7 giorni lavorativi
    Localizzazione 78220, Viroflay, Francia
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